Orzo

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Orzo

 

L’orzo nudo è la forma nuda del comune orzo (Specie Hordeum Vulgare - Famiglia delle Graminacee o Poacee ) in cui, all’atto della trebbiatura, le glumelle si separano dalla cariosside che rimane nuda.
L’orzo fu probabilmente il cereale più antico coltivato dall’uomo.

Reperti fossili di orzo nudo sono stati rinvenuti nel sito archeologico di Ali Kosh in Iran risalenti a circa 6.000 anni A.C. Nel Neolitico l’orzo veniva coltivato in tutta Italia, assieme al triticum monococcum (farro monococco) e al triticum dicoccum (farro dicocco).
Una rapida diffusione dell’orzo nudo si pensa sia avvenuta a seguito della sua domesticazione.
Rispetto ai frumenti primitivi (farro) l’orzo ha il vantaggio di essere più rustico e resistente sia ai climi aridi che freddi. Tra il l VI e il V millennio A.C. fu introdotto in Europa centrale e occidentale, divenendo in breve tempo la principale coltura cerealicola dei paesi a clima freddo, , caratteristica che lo rendono ancora oggi uno tra i cereali più diffusi nel mondo. La bassa Valle del Reno e il bacino del Mar Baltico ne furono interessate nel 4000 A.C., le isole Britanniche e la Scandinavia circa nel 3000 A.C.

Nei due millenni successivi la coltura dell’orzo si spinse verso l’Estremo Oriente, fino alla Cina e al Giappone.
Fu sicuramente l’orzo il primo cereale utilizzato dall’uomo per essere trasformato in pane, che era di tipo azzimo e per preparare una polenta molto densa. Troviamo citazioni dei pani di orzo nella Bibbia.
Sotto forma di polenta fu per millenni il cibo greco per eccellenza e veniva consigliato da Ippocrate (considerato il padre della Medicina) per le sue virtù terapeutiche, poiché facilita la concentrazione, la serenità emotiva e l’attività psico-fisica.
La granella nuda veniva utilizzata già nel 3.000 A.C. in Europa centrale e in Egitto per la trasformazione in birra. In Giappone ed altri paesi asiatici si usa tuttora per ricavare tè e bevande alcoliche.
Il passaggio al frumento come cereale principale, sia in Grecia che in Italia, venne nel corso del I° millennio A.C. Presso i Romani l’orzo era il secondo cereale più coltivato.
In Italia la coltivazione del’orzo nudo risale alla prima metà del 1800. Nel periodo autarchico la produzione dell’orzo nudo si sviluppò enormemente, sia come farina per il pane, per minestre e come surrogato del caffè.
Attualmente, in Italia la coltivazione dell’orzo nudo è destinata per la maggior parte per la produzione della birra e distillati.

L’orzo nudo ha recentemente assunto importanza nei paesi occidentali “come alimento funzionale”, perché contiene ß–glucani e tocoli in quantità maggiore rispetto all’orzo vestito. I ß–glucani sono i principali componenti della fibra solubile, attivi nel ridurre il tasso di colesterolo nel sangue, il tasso glicemico e l’incidenza del cancro al colon. L’orzo nudo risulta più digeribile e con un tenore proteico superiore alla rispetto all’orzo vestito. Contiene silicio, fondamentale per il sistema nervoso, vitamina B1 e vitamina E e fosforo, indicato per chi svolge attività intellettuale. Ha proprietà antiinfiammatorie, diuretiche, depurative e rinfrescanti.

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Farina Integrale di Orzo

 

Si ottiene dalla macinatura a pietra del’orzo nudo, dopo le operazioni di pulitura e decorticatura. Viene macinata integralmente, cioè senza setacciarla,ottenendo così una miscela equilibrata dei vari strati del chicco di orzo, tra cui il germe e la fibra. Ha una consistenza leggera, un leggero aroma di nocciola e il sapore lievemente dolce. La farina di orzo è povera di glutine e si impiega in proporzione dal 30 al 40% con farina bianca per la preparazione di prodotti da forno dolci e salati e per fare la pasta fresca (tagliatelle, lasagne, ecc..)
Confezione sottovuoto da 500 g

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Orzo Nudo Perlato

 

Questo orzo appartiene ad una varietà pregiata di orzo nudo, in cui le glumelle all’atto della trebbiatura, si separano dalla cariosside, che rimane così nuda, cioè senza la buccia esterna. Viene sottoposto a decorticatura e leggera perlatura, con cui si toglie lo strato esterno (cuticola) indigeribile del chicco.
Numerose ricerche scientifiche e test clinici hanno riconosciuto le proprietà benefiche di questo cereale: l’orzo è ricco di betaglucani (fibre solubili) che aiutano a ridurre il colesterolo LDL, la glicemia e ad aumentare il senso di sazietà. L’orzo è fonte di proteine, Sali minerali (fosforo, magnesio, potassio, silicio) e vitamine (A, E ,B3, B12, B1). Ha inoltre proprietà antinfiammatorie, diuretiche, rinfrescanti e digestive ed è il cereale, insieme all'avena, con il più basso indice glicemico.
Ideale per zuppe e minestroni di verdure e legumi, insalate fredde o semplicemente lessato e condito con olio e formaggio.
Tempo di cottura: 25/30 minuti – non richiede ammollo preventivo
Confezione sottovuoto da 500 g

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